Cibiana di Cadore, il paese che dipinge la sua storia
Attività lavorative tradizionali
Il tema maggiormente trattato dai murales riguarda le attività lavorative tradizionali.
I murales vengono realizzati a partire dal 1980 come affermazione della propria identità di una comunità di montagna che, colpita pesantemente dal fenomeno dell’emigrazione, vuole esprimere con forza la volontà di testimonianza del suo passato per trasferirlo alle generazioni future.
L’aspetto più interessante lo riscopriamo nella semplicità, ma nello stesso tempo nell’universalità delle situazioni trattate, per cui usciamo dalla specificità della vita di questa stretta vallata dolomitica e riscontriamo aspetti di vita che potrebbero riguardare uomini e donne di qualsiasi civiltà e cultura.
Ciò lo si può attribuire alla sensibilità e all’autorevolezza del direttore artistico Vico Calabrò, che ha ottenuto nella realizzazione di questo museo all’aria aperta la collaborazione di molti artisti di fama internazionale che, ciascuno con la propria tecnica e le proprie caratteristiche, ha contribuito ad offrire al visitatore uno spettacolo variegato e multiforme.
Molte delle attività raffigurate descritte sono inerenti alla lavorazione del ferro estratto dalle miniere del territorio.
Uno dei capisaldi dell’accordo del 1420 tra la Serenissima Repubblica di Venezia e il Cadore era riferibile alla produzione di palle di cannone per le navi da guerra. Successivamente fu avviata la produzioni di chiavi, che alla fine del 1800 contava 51 officine artigianali. Nel secondo dopoguerra diedero origine all’attuale realtà industriale della fabbrica Errebi.
I murales raccontano la produzione del pane, dal mulino al forno, la vendita dei prodotti alimentari, l’allevamento degli animali, il trasporto e la lavorazione del legno, necessario per la costruzione degli edifici e per scaldare le case in inverno.