30. LA VISSCIADA

Murale dipinto da Paolo Meneghesso nel 1985 

Il pittore Paolo Meneghesso nasce a Padova nel 1932 e muore nel 2019.

Formatosi all’Accademia delle Belle Arti di Venezia, fu allievo di Bruno Saetti. Viene considerato uno dei maggiori esponenti della pittura veneta della seconda metà del Novecento, capace di evolvere la propria poetica nel tempo pur rimanendo fedele a uno stile immediatamente riconoscibile, avendo elaborato un linguaggio artistico personalissimo.

Nel 1985 il Museo a cielo aperto di Cibiana si arricchisce di tre nuove opere “La Camera di Titta” di Lorenzo Viola, “L’Oselador” di Ernesto Treccani e la “Vissciada” di Paolo Meneghesso. Per pura casualità, queste ultime due trattano lo stesso argomento la caccia agli uccelli, attività necessarie per assicurare alla famiglia il pasto quotidiano. Al mattino, prima di andare a lavorare i campi, si predisponeva alle trappole. Venivano preparati i legni intrisi di vischio, sostanza appiccicosa che avrebbe trattenuto il malcapitato volatile e venivano sistemati i richiami con altri uccelli chiusi in gabbie. La sera si sarebbe tornati a raccogliere le prede. Il murale, realizzato in un’originale forma trapezoidale per seguire la pendenza della scala esterna della casa su cui è dipinto, prospetta caratteristiche espressioniste ed una pittorica di forte sintesi, che tuttavia non impedisce una precisa lettura degli elementi salienti. Questo ci permette di vivere la battuta di caccia in sintonia con la natura che ci circonda, edulcorata da qualsiasi accenno di violenza sugli animali, in una sorta di equilibrio tra tutti gli esseri viventi rappresentati grazie al sapiente dosaggio di luci ed ombre che compongono e scompongono l’immagine in aree tra di loro in forte contrasto, ma in una generale armonia di masse e forme.