39. AL FORNO

Murale dipinto da Mario Tapia Cile nel 1992

Il pittore cileno Mario Tapia nasce nel 1939 e muore nel 2010. Frequenta il corso di Arti applicate dell’Università del Cile e consegue la laurea in Architettura di interni con specializzazione in ceramica.

Proprio le sculture del maestro colpiscono fortemente Pablo Neruda e i due artisti iniziano un intenso dialogo umano e professionale che segna nel profondo Mario Tapia e che sarà di forte ispirazione per la sua produzione artistica. Nel 1970 emigra in Italia con la moglie e i due figli, dove per vivere inizia a lavorare in una fabbrica di ceramiche e solo negli anni 80 tornerà a dedicarsi a tempo pieno alla pittura e alla scultura.

La sua produzione artistica può essere riassunta in tre fasi. Nella prima vi è la scoperta della natura. Nella seconda la poesia del Mondo campesino delle Ande e dell’America Latina. L’ultima successiva all’arrivo in Italia è quella in cui l’arte viene vissuta come condivisione della profonda sete di giustizia di popoli sottomessi e conquistati e ciononostante portatori di dignità e culture.

Il suo stile, che dimostra una grande abilità compositiva, colpisce grazie a una luce coinvolgente e piena di pathos, una pennellata raffinata e sicura, un colore brillante e immediato.

A Cibiana, Mario Tapia dipinge il forno proprio sulla casa in cui si trovava il primo forno di Chiana, dove lavoravano i coniugi Bianchi Germano ed Elsa. Germano era una persona saggia che assunse il ruolo di giudice di conciliazione del paese. Elsa era una grande lavoratrice che non si risparmiava sacrificandosi per portare avanti la famiglia. Resta mitico questo aneddoto. Germano aveva una moto a tre ruote con la quale andava a raccogliere legna per riscaldare il forno. La moto era senza il fanale e la sera, quando Germano rientrava con la moto stracarica, Elsa camminava davanti a lui alzando un lume a petrolio.

Il dipinto raffigura il processo che dal frumento porta alla farina e poi al pane, alimento base di ogni comunità. I diversi tratti somatici dei personaggi raffigurati rafforzano il messaggio di universalità e di fratellanza tra i popoli.

L’effetto trompe l‘oeil sulle finestre dell’abitazione avvicina la narrazione all’osservatore, cancellando la distanza temporale. Da quando Germano ed Elsa facevano il pane. L’attività del forno fu in seguito portata avanti dal figlio Bortolo, chiamato letto assieme alla moglie Maria.