14. CORPUS DOMINI
Roberto Joos nacque a Gorizia nel 1926 da una famiglia di origine tirolese.
Fu pittore, giornalista e letterato e fu attivo anche in campo teatrale.
Diciamo spesso che attraverso i murales Cibiana dipinge la sua storia ed in questo caso specifico, l’asserzione non può esser più vera.
Il pittore, infatti ha voluto ritrarre le persone della piccola comunità di Cibiana, che avevano partecipato alla processione del Corpus Domini, dandoci modo di ricordarle ad una ad una per nome, dopo tanti anni.
Come se guardassimo una vecchia fotografia vediamo Debora che apriva la processione e Silvio che faceva il chierichetto.
Il baldacchino lo porta Osvaldo Da Col, assieme ad un signore tedesco e al pittore veneziano Luciano Todesco; li seguono Vico Calabrò e il sindaco Eusebio Zandanel con gli occhiali scuri, allora poco più che ragazzo.
Poi riconosciamo Attilio e la figlia Mara, gestori del piccolo bar che era il ritrovo degli artisti, e ancora Eugenio e la figlia Manuela con la piccola Sara in braccio.
In fondo, di scorcio, il Sassolungo che, con la sua maestosità, assiste alle vicende del paese.
Nel dipinto, vengono ritratte insieme le tre persone che diedero vita ai murales di Cibiana.
Il Presidente della Pro Loco, Osvaldo Da Col ne ebbe l’intuizione e coinvolse nel progetto l’amico Vico Calabrò, pittore già affermato, che ne sarebbe divenuto il Direttore Artistico e il sindaco Eusebio Zandanel che comprese come i murales avrebbero caratterizzato il futuro di Cibiana.
Una curiosità.
Luciano Todesco, il pittore veneziano, si trovava a Cibiana perchè anche lui stava realizzando un murale, ispirato al trasporto della legna con la slitta.