Murale dipinto da Augustin Español Viñas nel 1986

Augustin Español Viñas è nato a Barcellona nel 1929.

Fin dalle prime esperienze, la sua opera è stata contrastata tra figurazione e astrazione, fortemente influenzato dal pittore tedesco astrattista Paul Klee.

Alla fine degli anni ’50 si unì al movimento informale all’interno della posizione spazialista, il cui esponente più famoso è Lucio Fontana. I pittori spazialisti non hanno come priorità l’immagine pittorica in sé bensì affrontare, attraverso l’opera d’arte, il problema della percezione onnicomprensiva dello Spazio, inteso come somma delle categorie assolute di Tempo, Direzione, Suono e Luce.

Ulteriore arricchimento della sua arte fu l’attenzione alle opere di Mark Rothko, pittore statunitense di origine ebraico-lituana che più di ogni altro ci ha spiegato la potenzialità del colore.

Il murale che Viñas dipinge a Cibiana di Sotto è ispirato all’incendio che scoppiò nella contrada esattamente 10 anni prima, nel 1976.

L’artista lo dipinge in due pannelli posizionati ortogonalmente sullo spigolo di una casa, l’uno esposto verso sud, l’altro verso ovest. In tal modo i due pannelli non si presenteranno mai illuminati nella stessa maniera dalla luce del sole.

Si può poi convenire che Viñas abbia composto la sua opera in questa maniera per invitare l’osservatore a muoversi intorno al quadro per una visione partecipata al murale.

Solo al fine di apprezzare l’armonia dello sviluppo proponiamo le due parti dell’opera accostate, permettendoci così di scoprire come l’utilizzo del colore rosso viene continuamente interrotto da pennellate nere e bianche che non attenuano la percezione di quanto il fuoco sia incombente ma, al contrario, aumentano il senso di drammaticità della scena cui assistiamo.

Per dovere di cronaca dobbiamo ricordare che Cibiana di Sotto fu completamente distrutta dall’incendio che si sviluppò nel 1836 e che un altro incendio viene illustrato nella contrada di Pianezze, con un murale dipinto da Renato Nesi nel 1994.

Il pericolo d’incendi è conosciuto dalla comunità cibianese fin dai tempi antichi. Non è casuale che il primo laudo scritto nel 1360 per regolamentare la convivenza degli abitanti, tra le altre disposizioni trattate, prevedeva il divieto di trasportare tizzoni e braci da una casa all’altra, se non utilizzando contenitori di materiale refrattario.