1. Posizione geografica
Il Cadore si estende sull’alta valle del Piave e sulla valle del Boite; due Comuni stanno l’uno nella valle del Maè, (Zoppè), e l’altro nella valle del Cardevole, (Selva di Cadore). Il territorio è montuoso, ben delimitato e con vie di accesso rese agevoli da grandi lavori stradali. Fu ed è terra di confine, al vertice di un angolo ideale, fra la Pusteria al nord e la Venezia Giulia ad est, aperto a sud, verso le genti italiche. Questa particolare posizione geogralica esercitò notevole influsso sulla vita delle genti che l’abitarono e sul loro sviluppo.

2. I primi abitanti
Il Cadore era conosciuto fin da prima dell’era cristiana, come è provato dai ritrovamenti di Làgole, ed era abitato certamente all’epoca romana, almeno nei centri piú impor tanti (Pieve, Valle), dove scavi e ritrovamenti casuali hanno portato alla luce iscrizioni, oggetti, resti di abitazioni.
3. Origine dei centri minori
Quando l’impero romano crollo, per disfacimento interno e sotto la spinta dei barbari, parte della popolazione cercò scampo dalle invasioni nei luoghi piú nascosti e sicuri, lungo le vallate, nei boschi.
Sorsero cosí i centri minori, nelle località dove una o piú famiglie si rifugiarono, installandosi su territori fino ad allora disabitati, che incominciarono a disboscare, a dissodare, a coltivare.
Le prime genti vissero di caccia, di pastorizia, di agricoltura, organizzandosi gradualmente, per rendere possibile la vita e meno dura.
4. Regno dei Longobardi
Nel 568 i Longobardi, al comando del loro re Alboino, dopo aver girovagato per secoli nell’Europa danubiana (dove erano giunti dalla Germania occidentale, loro paese di origine), penetrarono in Italia dal passo del Predil, occuparono il Veneto, la Lombardia e vaste regioni dell’Italia centro
meridionale, e vi rimasero da padroni per due secoli.
Naturalmente portarono costumi, tenor di vita e leggi proprie, che, innestatesi sul diritto romano, diedero origine a un complesso di ordinamenti, che durarono per secoli, e, in parte, durano ancora.
A difesa dei confini, posero, a Cividale del Friuli, una guarnigione, agli ordini di un capo (“duca”), e in Cadore (che faceva parte del “ducato” di Cividale), installarono gruppi di dieci e cento famiglie o “fare”, che avevano l’obbligo di vigi lare i passi.
Sorsero cosí i “decanati” e i “centenari”.