11. RIEDE (Bambini)
Murale dipinto da Gina Roma nel 1983
Gina Roma è nata a Vazzola nel 1914 ed è morta a Oderzo nel 2005. Studiò all’Accademia di Belle Arti di Venezia sotto la guida di Bruno Saetti per la pittura e l’affresco e di Giovanni Giuliani per l’incisione e si affermò sulla scena internazionale fin dagli anni cinquanta.
Gina Roma dipinge a Cibiana due murales, entrambi dedicati ai bambini, in dialetto “riede”, gli eredi.
Nella contrada di Masariè troviamo l’opera intitolata semplicemente “Riede”, dipinto nel 1983, mentre a Pianezze troviamo “Chi riede a Zubiana” del 1997.
Del murale Riede vediamo solo una parte dell’opera realizzata, in quanto una perdita d’acqua della parete ha danneggiato l’opera.
Per comprendere meglio il murale dobbiamo aiutarci con vecchie fotografie.
Originariamente il dipinto si sviluppava attorno all’angolo della casa, e comprendiamo così che i due bambini raffigurati nella parte ancora visibile si stanno nascondendo dagli altri componenti della famiglia.
La collocazione del murale ci avrebbe portato a partecipare alla scena a cui stiamo assistendo, come succede ad un passante che vede per strada i bambini che giocano a nascondino e che solo girando l’angolo capisce quello che sta effettivamente avvenendo.
Fortunatamente la parte maggiore dell’affresco non è andata perduta. Come ci indica la scritta sopra la parte del dipinto ancora presente, attraverso la tecnica dello strappo di affresco, è stata staccata dalla parete ammalorata da una infiltrazione d’acqua e conservata arrotolata in Comune, in attesa di poter essere nuovamente esposta, in condizioni che ne assicurino la conservazione.
Nella sua produzione artistica il colore vibrante è l’elemento fondamentale dell’opera, per un percorso che passa dagli inizi figurativi, all’astrattismo, alle suggestioni neorealistiche a quelle astratto-espressionistiche dipingendo dapprima con caratteristiche tipiche della pittura tonale per poi spingersi verso una più netta ricerca della luce e dei suoi contrasti.
La sua evoluzione stilistica la porta, nella fase più matura del suo percorso artistico, a recuperare un profondo interesse per la forma umana, spesso in simbiosi con la natura, come meglio esprime il murale dipinto 14 anni dopo a Pianezze.