41. CIAVAI E TAIES
Murale dipinto da Aleyandro Flores Messico nel 1992
Il pittore messicano Aleyandro Flores, nel suo murale, vuole celebrare la capacità dell’uomo di utilizzare quanto la natura gli può offrire nello svolgimento delle proprie attività, avendo tuttavia in mente più le tradizioni del proprio paese che le specifiche situazioni di Cibiana.
Il titolo del murale suggerisce l’uso del cavallo come aiuto nel pesante lavoro di trasferimento dei tronchi, ma la conformazione della valle dove sorge Cibiana, caratterizzata da forti pendii, preclude la possibilità di potersi avvalere di questi animali per questo tipo di lavoro. E in effetti questa attività veniva effettuata con una slitta particolare, trascinata da uomini chiamata vedovea, come ci descrive il murale dipinto da Luciano Todesco nel 1984.
In paese nessuno ricorda ci siano state stalle adibite all’accudimento di cavalli da lavoro, ma piuttosto essi venivano affittati a Venaus o a valle per attività specifiche come il traino della slitta spazzaneve per pulire le strade del paese.
Anche gli alpini diretti al forte di Monte Rite, dove ora sorge il Museo nelle nuvole, fondato da Reinhold Messner nel 2002, utilizzavano muli e non cavalli per trasportare materiale e vettovaglie. Ricordiamo che la strada carrabile e il forte furono costruiti dall’esercito nel 1911-1914 e, data l’impossibilità nel primo periodo di utilizzare carri da trasporto, molte delle pietre necessarie all’edificazione furono portate nelle ceste a spalla dalle infaticabili donne di Cibiana.
Guardando il murale ci si chiede chi sia l’uomo in giacca, cravatta e borsa ventiquattrore ritratto nel morale, è il commerciante che trattava sia la compravendita del legname destinato alle segherie che il noleggio dei cavalli, la cui attività ha dato il titolo al dipinto.
A Cibiana lungo il corso del torrente Rite erano attive due segherie che furono spazzate via dall’alluvione del 1966.